Apricale

“Nessun altro villaggio della zona vanta una posizione tanto splendida, o offre così tante vedute pittoresche… Dalla nuova strada ci appare con il suo caratteristico, sinuoso aspetto, quasi un gigantesco essere vivente adagiato sullo scosceso pendio; e dopo ogni audace tornante un paesaggio nuovo e diverso si svela ai nostri occhi…”

William Scott Villages of the Riviera, Londra 1898

Sono le stesse emozioni che si provano ancora oggi, tutte le volte che dalle Roche si scorge APRICALE. Adagiato su un colle soleggiato, da cui il nome Apricus, si erge in tutta la sua maestosità, che si dipana dal campanile, dal castello della Lucertola, dalla chiesa parrocchiale, dalla piazza, in un divenire borgo, paese, case poste in anelli concentrici, testimoni di un passato medioevale che si respira vivo e presente camminando nei carugi, o passando sotto i sporteghi; gli stessi che hanno affascinato artisti come Emanuele Luzzati, Folon, Wilhem Schlote, Sergio Bianco il quale nella sua mostra “La Forza della non gravità” al Castello della Lucertola nel maggio del 2000 pose una bicicletta (quella che appare nel nostro simbolo) sulla cima del campanile, a suggerire che ad Apricale trovi un pizzico di cielo, une pincée de paradis.